Cattiva burocrazia devasta economia umbra: 708 milioni persi

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Palazzo istituzionale che simboleggia l'apparato burocratico italiano al centro del dibattito sui costi amministrativi (Immagine simbolica - Generata da IA) Upday Stock Images

Oltre 700 milioni di euro all'anno. È questo il costo della «cattiva burocrazia» che grava sulle imprese umbre, pari a quasi tre punti percentuali del PIL regionale di 24,7 miliardi. Lo studio della CGIA di Mestre rivela come l'inefficienza amministrativa rappresenti un freno significativo per l'economia locale.

La ricerca parte dai dati di The European House Ambrosetti, che quantifica in 57,2 miliardi di euro il costo annuo sostenuto dalle imprese italiane per gestire i rapporti con la Pubblica Amministrazione. Il think tank milanese ha evidenziato come queste relazioni siano spesso condizionate dalla lentezza e dal cattivo funzionamento della macchina statale.

I costi territoriali dell'inefficienza

La provincia di Perugia sopporta il peso maggiore con 545 milioni di euro annui di sprechi burocratici, corrispondenti all'1% del PIL nazionale. Terni registra invece un costo di 163 milioni su un PIL provinciale di circa 5,7 miliardi di euro.

Come riporta La Nazione, il ranking nazionale vede Milano in testa con 6,1 miliardi di euro di costi burocratici annui. Seguono Roma con 5,4 miliardi, Torino con 2,2 miliardi, Napoli con 1,9 miliardi e Brescia con 1,4 miliardi. In coda si trovano Enna con 81 milioni, Vibo Valentia con 80 milioni e Isernia con 55 milioni.

La produzione normativa fuori controllo

Secondo Il Resto del Carlino, nei primi nove mesi del 2025 sono state pubblicate 227 Gazzette Ufficiali per un totale di 26.000 pagine, con una media di 95 pagine al giorno. Questa sovraproduzione normativa rappresenta una delle cause principali dell'inefficienza burocratica.

Il nodo centrale resta l'eccessiva proliferazione legislativa, alimentata dalla mancata soppressione di leggi obsolete e dal ricorso massiccio ai decreti legge. Questi ultimi richiedono spesso ulteriori provvedimenti attuativi, creando un dedalo normativo che paralizza la Pubblica Amministrazione.

L'impatto sproporzionato sulle piccole imprese

La sovraproduzione normativa ha conseguenze particolarmente pesanti per gli imprenditori di piccole dimensioni. Di fronte a questa complessità burocratica, i ritardi decisionali hanno reso la PA italiana tra le meno efficienti d'Europa, con ricadute dirette sulla competitività del sistema economico nazionale.

Fonti utilizzate: "AGI", "La Nazione", "Il Resto del Carlino"

Nota: Questo articolo è stato modificato con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale.

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