Gorilla femmine dominano maschi: studio smentisce patriarcato

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Gorilla di montagna della famiglia Muhoza si muovono nel loro habitat naturale, illustrando le dinamiche sociali di gruppo studiate nella recente ricerca sui rapporti di potere tra maschi e femmine. (Photo by SIMON MAINA/AFP via Getty Images) Getty Images

Smentita la tradizionale narrazione che vede i maschi come dominanti assoluti sulle femmine tra i mammiferi. Lo rivela uno studio recente condotto dal Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology e dall'Università di Turku, pubblicato su Current Biology.

La ricerca si è basata su oltre trent'anni di osservazioni di gorilla di montagna selvatici nel Parco nazionale impenetrabile di Bwindi, in Uganda. I risultati mostrano una realtà molto più complessa di quanto si pensasse.

Le femmine vincono un quarto dei conflitti

Le femmine di gorilla possono sopraffare i maschi anche se pesano circa la metà e sono meno forti. Infatti, le femmine vincono circa un quarto dei conflitti intersessuali analizzati e superano uno su quattro maschi non alfa.

Le femmine godono di accesso prioritario a risorse alimentari rispetto ai maschi vincitori. Questo contraddice l'idea che femmine e maschi competano in modo separato per risorse diverse.

Strategie di cooperazione e rinuncia

Il maschio alfa potrebbe cooperare con le femmine per mantenere la dominanza sugli altri maschi non alfa. I maschi non alfa sembrano a volte rinunciare alla competizione con le femmine per rimanere nel gruppo.

Femmine più giovani o più anziane sono spesso in posizioni di potere rispetto a maschi adulti di diverse età. Questo suggerisce che dimensioni corporee e forza non sono gli unici fattori determinanti nei rapporti di potere.

Dinamiche più complesse del patriarcato

Questi risultati sono importanti perché mostrano che nei primati, anche con forti differenze sessuali fisiche, la dinamica del potere è più complessa e sfumata rispetto a un modello patriarcale statico. Lo studio si inserisce in una crescente evidenza che le relazioni di potere tra femmine e maschi nei mammiferi sono spesso un continuum.

Questo continuum va da forte dominanza maschile a situazioni di parità o predominanza femminile, come già dimostrato in specie come le iene maculate o i bonobo. La ricerca mette in discussione l'idea che il patriarcato umano sia un'eredità biologica diretta dal mondo dei primati.

Implicazioni per la comprensione umana

La ricerca suggerisce invece che il patriarcato possa essere un costrutto culturale con basi più complesse. Una visione ampliata e meno stereotipata delle dinamiche di genere e potere tra primati può offrire nuovi spunti per comprendere l'evoluzione sociale e i comportamenti umani.

Le femmine di gorilla, nonostante dimensioni e forza inferiori, possono esercitare un potere significativo nei confronti dei maschi, influenzando l'accesso alle risorse e le interazioni sociali. Ciò evidenzia che i rapporti di potere intersessuali nei primati e di riflesso nelle società umane non si basano solo su fattori fisici, ma coinvolgono strategie sociali più complesse.

Fonte AGI (www.agi.it) Nota: questo articolo è stato rielaborato da UPDAY con l'ausilio dell'intelligenza artificiale.

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